L'evoluzione del personal branding in Italia: un viaggio dal 2015 al futuro

L'evoluzione del personal branding in Italia: un viaggio dal 2015 al futuro

Il personal branding in Italia ha attraversato una trasformazione straordinaria nell'ultimo decennio. Come consulente che ha vissuto questa evoluzione in prima persona (ebbene sì, sono un po' vecchio :-D), voglio condividere con te un viaggio attraverso le fasi più significative di questo cambiamento, analizzando come siamo arrivati dove siamo oggi e dove stiamo andando.

Ero un ragazzo quando ho sperimentato per la prima volta il famoso suono del modem 56k e ricordo ancora l'emozione del primo collegamento in "questo Internet" che ancora non si sapeva bene cosa fosse.

Oggi si parla di personal brand come se fosse scontato e normale ma non è stato sempre così.

Mi piacerebbe provare a emplificare e analizzare in questo articolo l'evoluzione del personal branding in Italia.

Le origini del personal branding

Ci sono varie "storie" e versioni che narrano dell'origine del personal branding, te ne racconto qualcuna per poi passare alla mia esperienza diretta.

Il personal branding non è solo un concetto moderno, ma una storia che affonda le radici nel tempo. Nel 1997, Tom Peters ha dato un nome a qualcosa che, in realtà, esisteva già: la capacità di distinguersi e farsi riconoscere per il proprio valore.

Già nel 1981, Al Ries e Jack Trout parlavano di quanto fosse importante posizionare la propria identità, e se andiamo ancora più indietro, persino Alessandro Magno usava la sua immagine per lasciare il segno nella storia.

Oggi, grazie alla tecnologia e ai social media, ciò che un tempo era riservato a pochi è alla portata di tutti. Il personal branding è l’evoluzione naturale di questa esigenza umana: raccontarsi, ispirare e lasciare un'impronta nel mondo.

Ricordo che quando ho iniziato a lavorare con le aziende e i professionisti, si parlava di consulenza d'immagine.

La consulenza d’immagine era ed è un servizio professionale che aiuta le persone a valorizzare la propria immagine personale e professionale attraverso abbigliamento, stile, comunicazione e postura. L’obiettivo è creare un’immagine coerente con la personalità, gli obiettivi e il contesto in cui si opera, sia nel mondo del lavoro che nella vita privata.

Era destinata principalmente ai personaggi pubblici, politici o esponenti di spicco e ai primi VIP che l'usavano per migliorare il loro consenso, non per vendere di più o altro. Poi l'evoluzione del termine, il passaggio della disciplina al marketing ha modificato le competenze e gli obiettivi e ha fatto nascere il personal brand.

Riprendiamo la storia da date più vicine.

1994-2000: I blog, il primo strumento di personal branding sul web

Il personal branding ha radici profonde nella storia, ma con l’avvento del web ha trovato nuovi strumenti per esprimersi. I blog sono stati il primo vero mezzo digitale con cui le persone hanno iniziato a costruire la propria immagine online.

Nel 1994, Justin Hall, uno studente universitario, creò Links.net, considerato uno dei primi blog della storia. A quel tempo, non si parlava ancora di personal branding, ma già emergere online significava raccontarsi e condividere contenuti con un pubblico più ampio.

Nel 1997, Jorn Barger coniò il termine weblog, poi abbreviato in blog nel 1999 da Peter Merholz.

Proprio nel 1999 nacque Blogger, una piattaforma che rese il blogging accessibile a tutti, permettendo a chiunque di pubblicare le proprie idee senza competenze tecniche.

I primi blogger non erano solo scrittori digitali, ma veri e propri pionieri del personal branding. Attraverso i loro contenuti, costruivano una reputazione, creavano connessioni e influenzavano il pubblico. Questo fenomeno segnò l’inizio di un nuovo modo di affermarsi professionalmente, gettando le basi per il personal branding come lo conosciamo oggi.

2000-2006: Dai blog ai primi social professionali

Dopo il boom dei blog negli anni ‘90, il personal branding ha subito una vera rivoluzione con l’avvento dei social media. Se i blog avevano permesso a chiunque di raccontarsi online, i social hanno reso questa narrazione ancora più immediata e interattiva, aprendo nuove opportunità per costruire e consolidare la propria immagine personale e professionale.

Nei primi anni 2000, le piattaforme digitali iniziarono a moltiplicarsi, offrendo strumenti sempre più accessibili per la gestione dell’identità online. Alcuni momenti chiave:

  • 2003 – Nasce LinkedIn, il primo social network professionale, che diventa presto uno strumento fondamentale per chi vuole posizionarsi sul mercato del lavoro.
  • 2004 – Facebook cambia le regole del gioco, inizialmente pensato per gli studenti universitari, ma destinato a diventare uno dei pilastri della comunicazione digitale.
  • 2005 – YouTube apre la strada al video branding, permettendo ai professionisti di mostrarsi attraverso contenuti visivi e creare una connessione più diretta con il pubblico.
  • 2006 – Twitter introduce il microblogging, dando spazio alla creazione di un’identità online attraverso brevi messaggi istantanei.

In questi anni, il personal branding passa dall’essere un fenomeno legato al blogging a una pratica più dinamica, dove la reputazione online inizia a costruirsi su più piattaforme contemporaneamente.

2007-2014: L’ascesa degli influencer e l’importanza della presenza digitale

Con la diffusione degli smartphone e la crescita delle piattaforme social, il personal branding diventa ancora più potente.

Le persone non si limitano più a curare un profilo online, ma iniziano a creare contenuti strategici per posizionarsi come esperti nel proprio settore.

  • 2007-2010 – Il boom di Facebook e Twitter: sempre più aziende e professionisti usano i social per costruire il proprio brand personale, interagire con il pubblico e promuovere la propria attività.
  • 2010 – Nasce Instagram, che porta il personal branding a un livello visivo mai visto prima, trasformando l'immagine in uno strumento chiave di posizionamento.
  • 2011 – LinkedIn introduce gli articoli e le pagine aziendali, rendendo il social ancora più orientato al branding professionale.
  • 2012 – Il concetto di "influencer" prende piede, con sempre più persone che monetizzano la loro reputazione online e trasformano la propria immagine in un vero e proprio business.
  • 2013-2014 – Il contenuto diventa il cuore del personal branding, con l'ascesa del content marketing e l'importanza crescente della narrazione autentica per distinguersi nel mercato digitale.

Durante questo periodo, il personal branding smette di essere un concetto riservato a pochi esperti e diventa una necessità per chiunque voglia emergere nel mondo digitale. I professionisti capiscono che non basta più avere un sito o un blog: è fondamentale essere presenti e attivi sulle piattaforme giuste, costruendo un'identità forte e coerente.

L’era del personal branding digitale è ormai iniziata, ponendo le basi per l’evoluzione successiva, dove la credibilità, l’autenticità e l’interazione con il pubblico diventano elementi chiave per il successo online.

2015-2017: I primi passi nel digitale

All'inizio, il personal branding in Italia era visto con un certo scetticismo. Eravamo ancora legati alle vecchie logiche del networking tradizionale: biglietti da visita, eventi di settore e presentazioni face-to-face. Il digitale iniziava a farsi strada, ma timidamente.

I primi blog professionali apparivano come esperimenti isolati, e LinkedIn era considerato poco più di un curriculum online, almeno così veniva inteso in Italia.

2018-2020: La rivoluzione digitale

Questo periodo ha segnato una svolta decisiva. I social media, sempre più diffusi ed usati in Italia, hanno rivoluzionato il modo di fare personal branding. Instagram ha iniziato a essere utilizzato professionalmente, non solo per foto di viaggi e cibo (la mia prima foto sul mio profilo instagram era stata pubblicata quando era solo un'app di foto). La content creation è diventata una competenza fondamentale, e il confine tra presenza professionale e personale ha iniziato a sfumarsi.

2020-2022: L'Accelerazione pandemica

La pandemia ha catalizzato cambiamenti che erano nell'aria da tempo. All'improvviso, la presenza digitale non era più un'opzione ma una necessità.

I webinar hanno sostituito i convegni, Zoom è diventato il nuovo ufficio, e tutti abbiamo dovuto imparare a comunicare efficacemente attraverso uno schermo.

Il personal branding è diventato più umano, più autentico, più vicino alla realtà quotidiana.

2023-2024: L'era dell'autenticità

Negli ultimi anni, abbiamo assistito a un ritorno all'essenziale. Il personal branding non è più una questione di apparenza, ma di sostanza. L'autenticità è diventata la valuta più preziosa. I contenuti "dietro le quinte", le storie di fallimenti e successi, la trasparenza nelle relazioni professionali: questi elementi hanno ridefinito cosa significa costruire un brand personale di successo.

Nello stesso tempo alcune realtà hanno portato all'estremizzazione dell'apparenza (ben diversa dall'autenticità).

2025 e oltre: Il futuro del personal branding

Il personal branding è in continua evoluzione e il futuro sarà segnato da tre grandi tendenze: intelligenza artificiale, autenticità e innovazione tecnologica.

Le persone e i professionisti dovranno adattarsi continuamente a un mondo sempre più digitale, dove costruire la propria identità online sarà fondamentale per emergere.

1. L’intelligenza artificiale trasformerà il personal branding

L’AI sta già cambiando il modo in cui creiamo contenuti e gestiamo la nostra reputazione online.

Nel futuro:

  • Automazione intelligente – Strumenti di AI generativa aiuteranno a produrre contenuti personalizzati, migliorando il tono di voce e l’efficacia della comunicazione.
  • Personalizzazione avanzata – Gli algoritmi analizzeranno i dati per suggerire strategie su misura per ogni persona.
  • Reputazione digitale sotto controllo – L’AI permetterà di monitorare la percezione del proprio brand in tempo reale, aiutando a gestire eventuali crisi d’immagine.


2. Autenticità e storytelling saranno sempre più cruciali

In un mondo dominato dalla tecnologia, le persone cercheranno connessioni vere e autentiche. Il futuro del personal branding punterà su:

  • Storytelling umano e genuino – I brand personali vincenti saranno quelli che sapranno raccontarsi con sincerità, mostrando anche il “dietro le quinte” della propria vita e del proprio lavoro.
  • Valori e missioni al centro – Non basterà essere bravi, sarà necessario avere una causa e trasmettere messaggi forti e coerenti con i propri valori.
  • Engagement e community building – La costruzione di una community affiatata sarà più importante dei numeri: avere meno follower ma realmente coinvolti sarà più efficace di una grande audience passiva.


3. Nuove piattaforme e realtà virtuale cambieranno le regole del gioco

Le tecnologie emergenti ridefiniranno il concetto di personal branding:

  • Metaverso e realtà aumentata – Le persone potranno creare il proprio avatar digitale e interagire in ambienti virtuali, ampliando le opportunità di networking e branding personale.
  • TikTok e contenuti brevi – Il personal branding diventerà sempre più rapido e visivo, con contenuti immediati e d’impatto.
  • Web3 e decentralizzazione – Il controllo dell’identità digitale sarà più distribuito, con blockchain e NFT che potrebbero influenzare il modo in cui gestiamo la nostra reputazione online.

Il futuro del personal branding sarà sempre più orientato verso l'autenticità, la specializzazione e la creazione di valore reale.

Non si tratta più di costruire un'immagine, ma di coltivare relazioni significative e durature attraverso una presenza digitale consapevole e strategica.

Per chi sta iniziando ora il proprio percorso di personal branding, il consiglio è di partire dalle basi: definire i propri valori, identificare il proprio pubblico, creare contenuti di valore e, soprattutto, mantenere sempre l'autenticità al centro della propria strategia.

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Ruggero Lecce - Consulente senior di personal branding in Italia

Ruggero Lecce

Consulente senior di Personal Branding Semplificato© e Web marketing Creativo per liberi professionisti. E’ consulente web di alcuni dei più importanti formatori italiani, autori e personaggi noti del panorama italiano.

Autore del libro Blog per l'anima© e di video corsi sul web marketing, personal branding, blogging e crescita professionale. Come esperto di marketing scrive per diversi siti e riviste nazionali.

Fondatore dell'Accademia di Personal Branding Semplificato© ed Etico, la prima accademia italiana dedicata ai liberi professionisti, consulenti, autori, imprenditori e manager che desiderano costruire un'immagine professionale autentica e in linea con i propri valori.

Tra le varie competenze e specializzazioni ha frequentato e conseguito la Leadership University (2011), la Experts University (2012), il Personal Leadership Training (2010), l’Emotional Fitness (2010), il Fitness Cognitivo-Emotivo (2011), il Web Business Applicant (2010), lo Shine Your Talent (2014), il Web Training Lab (2010) e la certificazione in Practioner of Neuro Linguistic Programming® – dott. Richard Bandler (2015). Fa parte della prima Accademia di Growth Hacking, marketing, business e innovazione in Italia. Ha ricevuto la qualifica ufficiale di esperto in Framework360.

Ha fondato CLN Solution azienda italiana specializzata nel web marketing per professionisti e blogger. Ha collaborato con società note sia del mercato italiano che in quello internazionale. Tiene corsi di formazione e business coaching per professionisti e imprenditori.

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